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Riflessioni sull’attività rivolta alle fasce giovanili

Attivita giovanile di Judo

Premessa

Per promuovere una attività judoistica rivolta alle fasce giovanili è necessario richiamare l’attenzione sul tema, qui di seguito ci sono alcune idee che sono sicuramente perfettibili.

  1. L’attività per i giovani praticanti (Bambini – Ragazzi – Esordienti A – Esordienti B – Cadetti) è molto importante per arginare il più possibile atteggiamenti scorretti sia dal punto di vista dello stato mentale che fisico.
  2. L’obiettivo è quello di favorire la crescita corretta dell’aspirante judoka.
  3. Permettere con delle regole semplici ma efficaci di disputare un incontro di Judo senza pericoli dovuti ad una cattiva interpretazione dello scopo che si sta perseguendo.
  4. Chiarire i concetti-chiave del Judo diventa indispensabile per spiegare, in occasione di questi momenti d’incontro, che cosa significa vincere un incontro di Judo, rispettando lo spirito e i canoni della disciplina. E’ inoltre importante far comprendere a pieno il valore della sconfitta, attraverso la quale è possibile prendere coscienza dei propri punti deboli per porvi rimedio ottimizzando la pratica, quando si ritorna nel proprio Dojo.
  5. Ne consegue che prima di ogni evento rivolto a queste fasce di età, un tecnico responsabile, dopo aver accolto i partecipanti e dato loro il benvenuto, chiarisca bene il senso di quella giornata insieme con il Judo.
  6. Lo spirito del Judo è quello di unire le persone in un rapporto di amicizia e di concordia, in un confronto dove la pratica, che si fa nei rispettivi Dojo con i propri insegnanti, serva a far comprendere gradualmente il significato del percorso intrapreso.
  7. Il progetto Judo è molto interessante solo se a monte si sceglie di  prendersi cura della crescita e dell’auto realizzazione dell’allievo judoka. Questa scelta prevede percorsi didattici e una pedagogia adeguata che valorizzi al massimo il potenziale di ogni judoka. Il desiderio di perseguire detti obiettivi con il Judo non può prescindere da una saggia proposta educativa nel dojo.
  8. Poiché spesso non ci sono i presupposti per una formazione judoistica e culturale omogenea degli Insegnanti, ne consegue che organizzare una gara di Judo per queste fasce di età con determinate regole può aiutare o stimolare una ricerca maggiore nel trovare uno stile di combattimento, il più possibile vicino all’idea del Judo come strumento educativo.
  9. La gara di Judo deve tener conto prima di tutto della incolumità dei partecipanti, la funzione dell’Arbitro è quella di prevenire l’incidente, che sempre capita quando c’è mancanza di controllo sia da parte dei due combattenti che da parte di chi vigila che il combattimento di Judo si svolga secondo lo spirito giusto.
  10. Affinché lo spirito della disciplina sia rispettato, è necessario stimolare la ricerca tecnica ed il miglioramento dello stile, in tal senso l’obbligo di mantenere un posizione diritta durante l’incontro di Judo (Tachi shisei) risulta indispensabile.
  11. Le prese (Kumi kata) debbono essere fatte in modo tale che consentano il controllo durante una proiezione con una tecnica di Judo dalla posizione retta (Tachi shobu).
  12. L’arbitro o l’esperto che svolge la funzione di arbitro (Insegnante o Cintura Nera) deve avere sempre la posizione ideale per poter intervenire durante l’incontro di Judo quindi non deve mai essere troppo lontano né troppo fermo: l’ideale è stare sempre di fronte a chi in quel momento dell’incontro sta attaccando (Tori). Durante il combattimento a terra (Ne waza) dovrà stare sempre dalla parte della testa sia di Uke che di Tori.

La valutazione per ottenere la vittoria in un incontro di Judo:

  1. La valutazione che verrà utilizzata per dare la vittoria ad uno dei due combattenti comprende: l’IPPON (Tecnica eseguita con sufficiente forza, velocità con un adeguato controllo della proiezione che deve avvenire sul dorso di Uke), il WAZA ARI (Tecnica eseguita con un elemento mancante dei tre menzionati sopra – forza, “Kime” velocità, controllo della proiezione che deve avvenire sul dorso di Uke), il WAZA ARI NI CHIKAI WAZA, il KINZA.
  2. Solo l’IPPON ed il WAZA ARI vengono dichiarati dall’Arbitro mentre il WAZA ARI NI CHIKAI WAZA e il KINZA vengono tenuti a mente allo scopo di stimolare la ricerca dell’IPPON da parte dei due combattenti.

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