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Il Pensiero: perché il nome Dojo Kenshiro Abbe?

Cosa c’è dietro la Scuola di Judo di Corridonia, da dove nasce il nome e qual è il Pensiero che la anima.

Prima che il lettore entri nel cuore di questa breve presentazione della storia dell’Associazione Dojo Kenshiro Abbe, ritengo necessario fare una premessa che consenta una più chiara comprensione della mia esperienza di judoka e della inevitabile influenza che essa ha avuto sull’Associazione stessa.

L’intento è quello di far conoscere al lettore interessato qualcosa di più di quella straordinaria avventura, che si sta avviando verso i suoi primi quarant’anni di vita. Rimasi attratto da questa disciplina fin dal lontano 1963, quando mi capitò casualmente per le mani un depliant che proponeva tra tante attività anche il judo. Inconsapevolmente ebbe inizio la mia storia di judoka.

“Hane goshi” (Anca fluttuante)
Tecnica di anca “Tokui waza” Tecnica speciale del Maestro Corrado Croceri 6° Dan
Tori Corrado Croceri
Uke Luigi Cacchiarelli

La fase successiva sarebbe stata l’ingresso nel 1968 al BU-SEN di Milano, una scuola di judo tra le più prestigiose esistenti allora in Italia. Una scuola di grande spessore per la qualità dei Judoka che ne facevano parte e per la bravura del M° Cesare Barioli suo fondatore, il quale seppe costruire una realtà Judoistica completa che a mio parere non ha più avuto eguali.

Quel gruppo di Judoka fu straordinario, tra i molti ricordiamo Alfredo e Giuseppe Vismara, Libero Galimberti, Livio Beretta, Aldo Galbiati, Marino Marcolina, Aldo Piatti, Walter Scolari,  Felice Cattaneo, Carmelo Franzè, Giuseppe Piazza, Giorgio Varoli e Giovanni Zaini, che da alcuni anni non è più tra noi.

Molti di questi Judoisti ancora oggi operano nel Judo, alcuni in qualità di tecnici nazionali nonché esperti di fama internazionale, altri come insegnanti, tutte persone comunque che hanno dato molto al Judo nelle sue varie accezioni, Sport, Tradizione, Educazione.

L’incontro con il M° Cesare Barioli avvenne nell’estate del 1968 in uno Stage a Sperlonga, in provincia di Latina. Il judo, ai miei occhi di ragazzo di provincia, appariva come uno sport di grande fascino e bellezza. Sentivo che avrei impegnato tutte le mie energie per portare a termine quel percorso. Nell’ottobre di quell’anno (1968) iniziai la mia avventura judoistica a Milano. Dopo sedici mesi, esattamente il giorno 8 Febbraio del 1970, al Palaeur di Roma, conquistai la mitica Cintura Nera vincendo la mia prima competizione nazionale (Coppa Italia). Da li a poco vennero altri successi sportivi, fino a conquistare il titolo Nazionale per più volte e Assoluto ecc…

Questa breve premessa per spiegare che il denominatore comune di quel gruppo di lavoro, in quel preciso momento, era l’affermazione della scuola (Bu sen – Milano) e l’affermazione personale di noi come atleti aspiranti a diventare dei Campioni.

La componente filosofica del judo, aspetto fondamentale della preparazione culturale di coloro che vogliono intraprendere la strada dell’insegnamento e offrire una motivazione adeguata ad una pratica equilibrata, in quel momento non era da noi pienamente compresa.

Perché alla nascente associazione di Corridonia, venne dato il nome Dojo Kenshiro Abbe

Il nostro M° Cesare Barioli in gioventù ebbe occasione d’incontrare il Sig. K. Abbe, credo ad Imperia, in Liguria, in una manifestazione nella quale era previsto anche un “go mi nu ki”, combattimento in linea uno contro cinque.

Il M° C. Barioli, che ebbe il privilegio di partecipare all’evento, rimase molto colpito dallo stile del judo del Sig. K. Abbe.
Così, una volta aperto e avviato il Dojo di Milano, al quale non a caso diede il nome BU SEN, fece in modo di invitare il M° Kenshiro Abbe.

Nella primavera 1969 il sogno si avverò e il BU SEN di Milano di Via Arese ebbe l’onore di ospitare il grande Maestro giapponese.