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Il Judo è uno strumento molto potente, soprattutto per il suo prezioso percorso pedagogico per fare Educazione.
Durante il Judo Winter Camp di gennaio, la progressione didattica ha richiamato l’attenzione sulla logica del principio di massima efficienza perché non si può prescindere da essa. La domanda a cui abbiamo cercato di dare una risposta tra i vari temi affrontati, ha contribuito a chiarire: “Come insegnare il Judo e raggiungere lo scopo per cui questa disciplina è stata ideata”.
Tuttavia l’insegnamento del Judo è ancora più efficace se lo arricchiamo di contenuti culturali e filosofici che la disciplina offre. Il Judo, una “Via” verso una retta condotta che tende al raggiungimento di armonia con se stessi e con il mondo.
L’insegnante di Judo consapevole, il Maestro di Judo esperto, chi sa nel senso di conoscenza del Judo e i suoi scopi, tende a formare l’essere umano e non si preoccupa di nient’altro.
Il Maestro di Judo con le sue unità didattiche, deve rispettare i principi educativi per raggiungere lo scopo.
L’Allenamento Intellettuale, del Judo, richiede una grande preparazione da parte dell’insegnante.
Per motivare i praticanti e far comprendere il vero spirito della disciplina, è fondamentale imparare ad usare i metodi che nel nostro linguaggio prendono il nome di Koji e Mondo ovvero i due pilastri del Judo che tendono a far evolvere nell’allievo le capacità di ragionamento, di discernimento e il suo livello di giudizio.
Il lavoro sul piano intellettuale, non può e non deve essere trascurato. Se nel Judo è importante la pratica sul tatami, l’abilità e l’efficacia, lo sviluppo della mente e dello spirito lo è altrettanto.
Possiamo infine affermare che il Judo per le sue peculiarità culturali è uno strumento ideale per i giovani e adatto ad aprire nuovi orizzonti all’umanità.